Ghibea
Angelo D'Apice
SERVO
Padrone sono stanco, non ce la faccio più
Perché non ci fermiamo in questa città dei Gebusei
Faremo riposare gli animali, passeremo in essa la notte
E poi domattina ripartiremo per il nostro viaggio
LEVITA DI EFRAIM
No, no servo mio, noi non ci fermeremo
In una città di stranieri
Che non sono figli di Israele
E che non amano il nostro Dio
Forza, anch'io sono stanco
Ma andremo fino a Ghibea
Son tornato per caso dentro questa strana città
Dove niente si muove mai senza guadagno e avidità
Sono tutti in vetrina per farsi ammirar
Ma sono senza libertà
(Ma dov'è la città che cercavo io)
E nessuno si sveglia più da questa ignobile schiavitù
Sono tutti in vetrina per farsi ammirar
Ma sono senza libertà
Ma com'è cambiata questa città
Ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore
E regnava l'amore
Come il Levita di Efraim
Anche il nostro Signore Gesù tornerà
Egli disse: I vostri lombi siano cinti
E le vostre lampade accese
Siate simili a coloro che aspettano il loro padrone
Quando ritorna dalle nozze
Per aprirgli appena Egli arriva e bussa
Beati quei servi che il padrone
Troverà vigilanti quando Egli verrà
Ma tu Ghibea hai abbandonato Dio che ti ha fatta
Ed hai disprezzato la Roccia della tua salvezza
E come Sodoma e Gomorra sarai distrutta
Ma com'è cambiata questa città ricordo ancora la fedeltà e la sua fede
E del Signore aveva timore
Gioioso e puro era il suo cuore
E regnava l'amore