Male e cura
Lidia Genta
Grazie, per il ghiaccio, per la neve e per il fuoco
Per l'odore della pioggia poco dopo un temporale
Grazie per il sole: rosso sangue sopra il suolo
Per le nuvole e il loro lento pigro veleggiare
E navigare
Grazie per gli addii, le partenze e i nuovi inizi
Per le valige ancora aperte gettate sopra il mare
Grazie per i volti, lasciati indietro come indizi
Per le ferite ancora sveglie come navi sul fondale
Nere perle che custodisco in me
Piede nudo sul cristallo
Vivere è un vento d'estate
Soffia, rubando l'arsura
Spira, portando con sé calma e paura
Male e cura
Vivere è un nodo sul molo
Pronti a venire o ad andare
Grazie per mio figlio, specchio e bozza dei miei errori
Per le orme sull'asfalto che incontrerà
Grazie per quest'arte: crocevia di suoni
Per il canto che a un ricordo lo accompagnerà
Libera la musica
Vivila
Come un pianoforte suona
La memoria svela
Vivere è un vento d'estate...
Entrando in nuove stanze
In storie ancora acerbe
Sfumando le distanze
Lasciando inerme il fianco
Verso un nuovo porto
Oltre il conosciuto
Verso un nuovo volto
E un ignoto incanto
Vivere è un vento d'estate...
Grazie per la vita, altalena sui confronti
Per gli sguardi e le parole che incrocerò
Grazie per la notte, sentinella sui miei sogni
Per le strade e le maree che supererò
Per l'esistere
Grazie