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Non parlare male di Rosa

Scott Alan

Sopra il letto c'è il vecchio crocifisso,
tramandato dai nonni dei nonni.
Rimane sempre lì, è stato sempre così.
Ogni sera, ogni mattina, Rosa lo tocca come una bambina.
Sì gli prega assai, ma non risponde mai.
Man mano si spegne nel cuore il fuoco,
e lentamente aumenta il suo vuoto.

Ma non parlare male di Rosa
che vive all'ombra di un'immagine sorda.
Non parlare male di Rosa
che vive all'ombra di un uomo muto e morto.
E' l'unica cosa che sa fare Rosa.

Sul letto giace il suo unico tesoro, un bambino malato.
E lo abbraccia assai, ma è quasi morto ormai.
Con lacrime Rosa implora il legno freddo
di una figura distante e ferma
che non risponde mai, e non ci crederai,
ma la Rosa lo tiene in un pungo stretto
e esplode dal dolore sotto il suo petto,
"Sei Tu crocifisso che ci devi salvare,
dimmi perché ti devo sempre spolverare?"

Ma non parlare male di Rosa
che viveva all'ombra di un'immagine sorda.
Non parlare male di Rosa
che viveva un'ignoranza a lei tramandata.
Era l'unica cosa che sapeva fare Rosa.

Nell'angoscia di un inferno privato
incontra la gente dei cuori aperti,
e un libro pericoloso.
E lo scruta assai, cose non sentite mai.
Con paura, ma fede la Rosa si apre
a questo Dio così diverso dalla vecchia tradizione;
una ragione c'è, ora vuole vivere!
Scopre che il legno non è più occupato
e la fede non è fare perché è tutto già fatto!
Ha un amico risorto, su un trono potente
che prega per la Rosa con amore ardente.

Allora non parlare male di Rosa
che ora vive alla luce della tomba vuota.
Non parlare male di Rosa
che ha lasciato la morte e ora assaggia la vita.
Era l'unica cosa che voleva Rosa.
Non parlare male di Rosa
con un figlio guarito e la gioia sulla faccia.
Non parlare male di Rosa
che ora vede tutto nuovo con la fiamma accesa.
Non parlare male di Rosa! Non parlare male di Rosa!
E' l'unica cosa che vuole la Rosa.
È l'unica cosa per Rosa.