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Venerdì

Scott Alan

Legno sulla spalla, un cammino solo;
il dito del giudizio lo indicava.
Cicatrici nuove al nostro disegno;
il suo silenzio era sacro, tormentava.
Un debito vasto, il peso del male;
ora è tempo di pagare, ma il prezzo è alto, è cosí alto.
Mani, piedi trafitti; o criminale divino
con lo sputo arrogante sul viso d'amore.

Venerdì, notte a mezzogiorno e il cielo piange.
Venerdì, gli manca il respiro... chiodi, spine e sangue.
Venerdì, rifiutato dall'uomo, schiacciato dal cielo.
Venerdì.

Occhi spalancati, un condannato così strano,
scambia chiodi con perdono e odio con preghiera.
"O perdonali, Padre, perché non sanno ciò che fanno.
E riapri il Paradiso, per criminali come loro"...
come me, come te, come noi!

Venerdì, notte a mezzogiorno e il cielo piange.
Venerdì, gli manca il respiro... chiodi, spine e sangue.
Venerdì, rifiutato dall'uomo, schiacciato dal cielo.
Venerdì.

O mare di male, inferno smascherato,
come osi pensare di sconfiggere la luce?
Disegno perfetto, missione compiuta
o Padre è fatto, pagato, finito!

Venerdì, la fede eclissata, amici senza fiato.
Venerdì, la fiamma è spenta ma domenica viene.
Venerdì, dopo sabato nero, l'inferno in ginnochio.
Venerdì, croce maledetta, albero dalla vita.
Venerdì, vittima santa, apri i tuoi occhi.
Venerdì, la prova schiacciante che Dio è amore.
Venerdì. Venerdì.